lunedì 5 giugno 2023
Disegnare non è il mio mestiere
mercoledì 31 maggio 2023
Stampa con... Dimensioni effettive!
Questo è un post di servizio, per avvisare quanti hanno acquistato La voce delle Querce e vogliono stampare i disegni.
Magari ci avete già fatto caso, ma a pagina 5 c'è un piccola riquadro che suggerisce di impostare la propria stampante affinché i disegni possano essere riprodotti a grandezza naturale.
Ogni software di gestione della stampante è diverso, ma generalmente la voce da andare ad indagare è quella delle Opzioni di stampa. All'interno della finestra che dovrebbe aprirsi, bisognerebbe controllare che sia selezionata l'opzione della stampa con dimensioni effettive (o una dicitura simile) per evitare che vengano impostati dei margini automatici, con conseguente riduzione dei delle pagine e dei disegni.
Le stampanti che ho avuto negli anni erano già correttamente impostate, ma nel passato mi è capitato di suggerire il controllo per chi stampava i miei pdf.
Per verificare che tutto sia corretto, potete semplicemente misurare il cm di riferimento (genialata di Chiara Cannata, la grafica)!
Se non avete l'e-book e vi interessano informazioni, questo è il link:
https://elisabettasforzaembroidery.it/prodotto/e-book-la-voce-delle-querce/
venerdì 26 maggio 2023
Chi ha rapito le mie cinture?!
L'idea di partenza era quella virtuosa di cucire una cintura che avesse una caduta ricamata in entrambi i lati, per l'ovvia ipotesi che il dondolio facesse ruotare l'estremità.
Avevo in casa una viscosa nera scivolosissima, che mi aveva fatto innervosire già al primo taglio. Ricamarla non era stato complicato perché l'avevo messa a telaio, ma per il resto la storia era andata meno liscia. Scivolava la stoffa e scivolava la mia pazienza. E siccome i tempi si dilatavano, rispetto alle mie frettolose stime, avevo deciso che invece di una cintura, ne avrei fatte due.
Brava, eh?
Così mi ero ritrovata con due cinture scivolose da cucire.
Le avevo raddrizzate come meglio potevo e le avevo spillonate tutte a dovere dal rovescio, lasciando l'apertura per poter ribaltare la stoffa e per circa tre settimane il mucchietto nero e scivoloso era rimasto a giacere triste e solo sulla scrivania di là, causa priorità impellenti.
Quando mi ero decisa a portare a termine l'opera, il mucchietto era scomparso.
Se qualcosa di insolito accade, generalmente urlo ad Alfredo: la statistica gioca a sua sfavore.
Dopo averlo torturato per circa quaranta minuti, sibilando minacce, avevo gettato la spugna, pur con qualche dubbio, e avevo sottoposto allo stesso trattamento Anita e Mario.
Senza successo.
Ero certa che qualcuno di loro avesse commesso un grave crimine.
Circa una settimana dopo, ormai abbandonate le speranze, avevo ritrovato il mucchietto spinoso, al sicuro sopra ad una mensola, accuratamente ricoperto con un foglio affinché non prendesse polvere e solo in quel momento avevo ricordato che era stata la mia mano.
Ma voi non fate la spia. nessuno di loro dovrà mai saperlo.